Giornata della memoria 2019 - A scuola di memoria


Se è vero che le lezioni efficaci sono quelle che non danno risposte ma suscitano domande, venerdì 1 febbraio la nostra Scuola ne ha trovato conferma mettendosi in ascolto del Prof. Andrea Bienati, esperto di Didattica della Shoah e di Giustizia Riparativa. La spinta a condividere anche quest’anno una Giornata della Memoria è stata il desiderio di un momento di scuola partecipato, semplice ma vero, non scontato.

E il nostro ospite ha saputo senz’altro guidarci in questo prezioso percorso, facendoci comprendere come i protagonisti di quella storia che ha avuto come esito ultimo e tragico Auschwitz non sono stati soltanto le vittime e i carnefici di quel passato, ma lo siamo anche noi oggi, ogni volta che ci interroghiamo se almeno una piccola parte di quello stesso enorme male di allora sia così certamente esclusa dall’orizzonte delle nostre azioni di uomini e donne liberi. Chiunque di noi, abbiamo capito insieme venerdì scorso, può essere affascinato dal razzismo, dall’intolleranza e dalla prepotenza contro il diverso, ma allo stesso tempo è sempre anche capace di neutralizzare quei mali se sceglie di ascoltare la storia e i suoi testimoni. Non si tratta tanto, dunque, di pensare con pessimismo che in ognuno di noi sia latente un criminale nazista – perché così non è – quanto di ricordare gli uomini e le donne che hanno saputo opporsi a quella barbarie, mostrando a tutti che farlo era senz’altro possibile. Una Giornata della Memoria non passa invano se la si vive insieme, senza il bisogno di eventi originali o straordinari, ma convinti che è un giorno per farsi domande sul nostro oggi. Ringraziamo allora molto il Prof. Bienati perché ce lo ha fatto capire e ci ha guidati a questa meta, e auguriamo a tutti noi, sia insegnanti che studenti, di poter vivere sempre la scuola come ha fatto lui con noi venerdì, trattenendosi con ragazzi curiosi di conoscere ancora qualcosa in più sul tema, a intervallo già iniziato, a conferma che la sua lezione è davvero riuscita.