Giornata Schopenhauer (14 gennaio 2019)


Duecento anni di “Mondo”

Giornata di studi in occasione del bicentenario de
“Il mondo come volontà e rappresentazione” di Arthur Schopenhauer

Premessa

Il presente volume raccoglie i contributi esposti dagli autori nella giornata di studio promossa dal Dipartimento di Storia e Filosofia dello I.I.S. “G. Cardano” di Milano, in occasione del bicentenario della pubblicazione di Il mondo come volontà e rappresentazione di Arthur Schopenhauer (1788-1860) e rivolta alle studentesse e agli studenti delle classi quinte degli indirizzi di studio del Liceo scientifico, sportivo e delle scienze umane. Quello che segue è il Prologo svolto dal professor Piercarlo Necchi in apertura del convegno:

Nel mese di dicembre del 1818, sui banchi dei librai tedeschi, faceva la sua comparsa il libro di Arthur Schopenhauer Il mondo come volontà e rappresentazione. Il frontespizio recava la data 1819. Sia come sia, quest’anno cade dunque il bicentenario del capolavoro del grande maestro del pessimismo sistematico tedesco. Ognuno ha i suoi eroi. Qualcuno ha i suoi eroi filosofici. Da molto tempo ormai, da quando avevo più o meno la vostra età, Schopenhauer è diventato il mio eroe filosofico. Di solito, un eroe è l’eroe di una cosiddetta causa. La causa di Schopenhauer è sempre stata quella del pessimismo come semplice forma di onestà intellettuale e, in fondo, come il nome essoterico del quale “realismo” sarebbe quello esoterico. La battaglia per il quale – come diceva il vecchio Burckhardt – deve e dovrà ancora essere combattuta. Per questo, ho pensato di celebrare questo anniversario con una giornata di studio nella nostra scuola, invitando alcuni professori del Cardano a tenere delle piccole lezioni su alcuni aspetti importanti, ma raramente approfonditi in classe, del pensiero di Schopenhauer, che tutti voi avete già affrontato a lezione. Venendo allora alla cosa stessa. In una delle sue prime annotazioni filosofiche, il giovane Schopenhauer scriveva che:

La filosofia è un’alta strada alpina, a essa conduce solo un ripido sentiero su pietre appuntite e rovi pungenti; è un sentiero solitario e diventa sempre più deserto quanto più si sale, e chi lo percorre non deve conoscere spavento, ma deve lasciarsi tutto alle spalle e di buon animo aprirsi da sé la via nella fredda neve. Spesso costui si trova, all’improvviso, sopra l’abisso e vede sotto di sé la valle verdeggiante; laggiù lo attrae con forza la vertigine, ma deve star fermo, dovesse anche aderire alle rocce col sangue dei piedi. Ben presto vede il mondo sotto di sé, i suoi deserti di sabbia e paludi, scomparire; i dislivelli d’altitudine si pareggiano, le dissonanze non arrivano fin lassù, la sua rotondità si fa manifesta. Lui è sempre nella pura, fresca aria alpina e vede già il sole, quando sotto è ancora notte fonda”.1

Pensando a questa metafora alpinistica, la “banda dei quattro” qui presenti cercherà di farvi da guida in un trek filosofico d’alta quota. Io vi condurrò into the dark, nel cuore di tenebra della metafisica schopenhaueriana. Il professor Mauro Trentadue – approfondendo l’ispirazione ellenistica di Schopenhauer – ci riporterà sull’altipiano dell’eudemonologia, ovvero dell’arte di vivere il meno infelicemente possibile. Ritroveremo così la luce, ma sarà una luce d’inverno. Il professor Antonio Panzera ci guiderà più in alto, nell’elemento della contemplazione estetica, soffermandosi in particolare sul significato metafisico della musica. Infine, il professor Francesco Manna ritornerà sull’ineludibile confronto tra Schopenhauer e il nostro Leopardi.

Ringrazio dunque la Preside Prof.ssa Simonetta Cavalieri che ha accolto questo progetto, il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto d’Istituto che l’hanno approvato, i Docenti delle Classi V che hanno aderito all’iniziativa e – naturalmente – i colleghi e amici che hanno accettato di contribuire alla realizzazione del progetto. Un ringraziamento speciale al prof. Carmelo Violi, per il suo impegno nella creazione della locandina.

Milano, 14 gennaio 2019

1 A. Schopenhauer, Scritti postumi, Adelphi, Milano 1996, Vol. I, p. 19

Gli atti del convegno sono stati pubblicati nel volume: P.Necchi-A. Panzera-M. Trentadue, Duecento anni di “Mondo”. Scritti su Arthur Schopenhauer, Farina Editore, Milano, 2019.

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